venerdì 24 dicembre 2010

Anche quest'anno ci siamo

Anche quest'anno ci siamo. E' Natale.
Da tempo mi interrogo su cosa si possa fare per rendere questa festività bisestile - non dico abolirla, mi basterebbe renderla bisestile - ma non trovo risposte. Sembra non ci sia soluzione. Ogni anno, piacca o meno, ci tocca questa "tassa".
Arriva il Natale, arriva la fine dell'anno - altra grande piaga: a fin d'anno bisogna divertirsi per forza... eccheppalle! - e arrivano i fantomatici buoni propositi per l'anno successivo. Non dirò più le bugie, non infamerò più le vecchiette che impiegano tre ore per attraversare sulle strisce, etc, etc. Le solite cose, insomma. Si ripensa all'anno che sta finendo e ci si domanda cosa compicciare in quello che sta per iniziare.
Ebbene, io lo so cosa compicciare l'anno prossimo. Cioè, almeno qualche cosa sono arrivata a capirla.
L'anno prossimo risistemo un vecchio giradischi di famiglia e mi butto sugli lp. Ho deciso che io la musica voglio sentirla in analogico (non dico solo in analogico, ma anche). Ho deciso che son pronta a rinunciare a una fraccata di cose ma non rinuncerò a comprare la musica, a sceglierla dentro un negozio di dischi e a ascoltarla come si deve, possibilmente anche con quel fruscio tipico dell'lp. Ci ho pensato una vita e non mi son mai decisa a farlo. Ora lo fo, cazzarola! (State tranquilli, non siete finiti nel posto sbagliato: questo è sempre Giù le luci, un blog di cinema e di arte visiva; questa breve digressione, però, per una volta dovete concedermela).
Ho anche pensato che l'anno prossimo cerco di andare di più al cinema, che quest'anno l'ho un po' trascurato. Il cinema è diventato un lusso, è vero, ma alla fin fine è anche una questione di scelte. Alle volte si butta soldi in tante cose così profondamente inutili...
E vi dirò anche questo: a breve voglio rivedere Il laureato. Questo è uno dei miei propositi più seri. Secondo voi per quanti anni di fila è ragionevolmente possibile non vedere Il laureato? Secondo me dopo tre anni scatta una penale. Be', ad ogni modo io credo di essere al limite, devo correre ai ripari. Voglio rivederlo quanto prima e voglio farlo con tutti i crismi. Da sola, possibilmente - quanto amo le serate di solitudine accompagnate da un buon film! - o in alternativa insieme a persone molto speciali. Un ristretto gruppo di amici degno di condividere con me una serata da Il laureato.
Ok, so di esseremi dilungata, chiedo perdono. Le cose da dire sarebbero ancora molte, probabilmente, ma un certo punto è anche bene saper "bastarla", come direbbe un mio caro amico.
Vi saluto, preziosi miei lettori, fedeli e non.
Auguro a tutti voi, per queste feste e per l'anno venturo, il meglio che si possa augurare: un bel film, un buon vino (che non sia troppo costoso) e un divano comodo; qualcuno di speciale con cui condividere tutto questo. Insomma, un periodo di festa all'insegna della sobrietà, della riflessione e del relax. Statemi bene, coccolatevi quanto basta e non smettete mai di essere curiosi e appassionati.

giovedì 16 dicembre 2010

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

Adoro Woody Allen. Questa non è una novità.
Lo amo in un modo quasi fraterno. Intendo dire: se un domani facesse un film mio fratello sarei completamente incapace di essere obiettiva. Sarebbe il film di mio fratello. Con Woody mi capita la stessa cosa. Entro al cinema e già son di buonumore perché so che vedrò un film di Woody, non di uno qualsiasi: sento la colonna sonora (so già come sarà e questo mi rincuora), vedo i titoli di testa (sempre il solito carattere da una vita... com'è rassicurante!); mi sento a casa. Ve l'ho detto, come se guardassi un film di mio fratello.
Detto ciò, veniamo a noi: Woody resta sempre Woody e io non riesco a parlarne male neppure volendolo, però ammetto che il suo ultimo film non è nulla di che. Si guarda, certo, ma non lascia molto.
C'è chi dice che il grande maestro abbia terminato da tempo i suoi argomenti. Non sono d'accordo. Negli ultimi anni ci ha regalato dei grandissimi film. Lo stesso Basta che funzioni, era una vera e propria chicca. Non si guardava mai l'orologio e si rideva non poco. Era un Bignami di filosofia in chiave ironica.
Questo suo ultimo lavoro, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, è invece abbastanza piatto. La commedia è incentrata su tutti i possibili luoghi comuni che più comuni non ce n'è: il ricco sui sessanta, che terrorizzato dall'idea di invecchiare molla la moglie per una donna molto più giovane; lo scrittore in piena crisi creativa che si invaghisce della vicina di casa mentre la moglie, frustrata dalla quotidianità, sogna un futuro insieme al suo capo; etc etc. Il film ha qualche momento gradevole ma non colpisce. Il ritmo è fiacchino, sembra un aeroplanino telecomandato che fatica a decollare.
Caro Woody, ti voglio sempre un gran bene ma la prossima volta un film del genere me lo guardo in dvd.

domenica 12 dicembre 2010

City Island

In una cittadina vicino New York vive la famiglia Rizzo: casa enorme, giardino ben curato... lui, gran figo un po' imbolzito e lei quarantenne col fisico perfetto. Una classica famiglia americana dove tutto fila liscio, insomma.
Peccato che sia solo apparenza. In verità ciascun componente di questo quadretto idilliaco vive nella più completa finzione.
Commedia indipendente assai gradevole: forse un po' buonista ma ben fatta. Se avete una giornata no è senza dubbio il film giusto per voi.
City Island non giudica nessuno, offre a tutti quanti una seconda possibilità e strappa qualche risata. Cosa si può chiedere di più quando ti girano?