Sul fatto che Luca Argentero sia bello, non ci piove. Sul fatto che sia dotato di un numero di neuroni attivi contabili, presumibilmente, con almeno due mani, possiamo stare discretamente tranquilli. Quando uno lo sente parlare intuisce che non è proprio un microcefalo. La vera notizia, invece, è che sa anche recitare dignitosamente. In questa commedia di qualche anno fa, dal tono lieve e un po' sommesso, Argentero dimostra una vaga capacità di emozionare. Sarà che il ruolo gli si addice, chissà... fatto sta che si difende. E vi dirò di più, anche il film si difende.
Solo un padre riesce, malgrado alcune sbavature, a mantenersi discretamente in bilico tra commedia grottesca e dramma. Talvolta punta un po' sulla facile commozione, sulla lacrimuccia che fa sentire tutti tanto sensibili. Complessivamente, però, non cade nell'eccesso di retorica o di sentimentalismo. E' abbastanza asciutto nel tratteggiare il dolore di un giovane uomo che ha perso la moglie e deve fare i conti con rimpianti e sensi di colpa.
Davvero carino questo film!
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