E' da giorni che ho voglia di scrivere. E' da giorni che non so cosa scrivere. Non razionalmente, per lo meno. Son giorni strani questi... le feste mi fanno sempre sentire strana. Un po' uggiosa, un po' malinconica, un po' troppo incline alle seghe mentali (e non che nel resto dell'anno ne sia immune, lo avete intuito). Che poi queste non sono feste come tante: son le prime festività natalizie che passo da sola, in una casa diversa da quella in cui son cresciuta. Ebbene si, il fantomatico cordone ombelicale, almeno quello fisico, è stato totalmente reciso. Per quello psicologico c'è ancora da lavorare, però parto avvantaggiata, perché è da anni che mi impegno. Adesso comunque non si torna più indietro, siamo a un punto di non ritorno. La cosa terrorizza e al contempo inorgoglisce. Sembra surreale provare una simile commistione di sensazioni contrastanti. E' un vero ossimoro, una forma antitetica dell'emozione: terrore puro avvolto in uno strato di grande entusiasmo.
Be', comunque non è di questo che volevo parlare. Temo di aver un po' divagato, mi perdonerete.
In verità vorrei farvi gli auguri, primariamente. Visto che non ve li ho fatti per il Natale vorrei almeno riuscire a farveli per il nuovo anno. Vorrei augurvi un anno pieno di cose belle: stimoli, risorse, emozioni, persone. Vorrei augurarvi di non avere tanta fretta, di non dimenticare spesso le vostre priorità, di non rinunciare a fare le cose con cura. Vorrei augurarvi di guardare tanti film che meritano, di dedicare molto tempo alle cose che amate e di circondarvi di persone con cui valga realmente la pena condividere le proprie passioni-inclinazioni. Spero non vi sentitate mai soli tra la gente. Se uno deve sentirsi solo, tanto vale che lo sia davvero. Sentirsi soli accanto ai propri cari è terrificante, non dovrebbe mai accadere. Vorrei augurarvi di non perdere mai il buon gusto, di trovare sempre il modo e il tempo per prendervi cura di voi, della vostra interiorità, di chi vi circonda e di ciò che vi circonda. Vorrei augurarvi di custodire con cura il vostro Tiffany, il vostro "miglior posto del mondo, in cui non può accadere niente di brutto"... certo, sempre che ne abbiate uno. Se ancora non lo avete... è giunta l'ora di trovarvelo, quindi muovetevi.
Con questo credo di aver finito. Il sermone è concluso, penso possiate andare in pace.
L'abbraccio del mio cane. Ecco dove non mi può succedere niente di male.
RispondiEliminaBuon Anno
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