Iniziamo col dire che sono andata al cinema portando con me diversi pregiudizi su questo film: è un film italiano, quindi sarà fatto in stile fiction, gli attori saranno pietosi... e poi c'è Scamarcio: lui mi farà innervosire dopo i primi venti minuti.
Ebbene devo confessare che le cose non sono andate esattamente così. La prima linea è un film sugli anni di piombo che non aggiunge gran che a quanto è stato detto fino ad ora dai vari film sugli anni di piombo; però ha un buon ritmo, non eroicizza i terroristi e presenta un cast quasi dignitoso. Scamarcio, nella sua più assoluta inespressività, sembra adatto a questo ruolo, sembra quasi un attore, mi verrebbe da dire. L'opera di Renato De Maria non approfondisce affatto il contesto storico perché decide di concentrarsi sulla travagliata storia d'amore di due attivisti rivoluzionari: sacrifica gli aspetti socio-politici per narrare una vicenda privata; da questo punto di vista può apparire un film piuttosto superficiale, ma è pur vero che non si può approfondire tutto in due ore di film. Per concludere, a mio avviso è un film che si può vedere: non ti cambia la vita, non ti spinge più di tanto alla riflessione, ma quanto meno non ti fa venire voglia di punirti per essere andato al cinema a vederlo.
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