Lui, lei, l'altra: un classico triangolo. Peccato che l'altra in questione sia una creatura dal dna per metà umano e per metà animale, frutto dello studio e delle ricerche dei due scenziati (il Lui e la Lei, appunto). Il film del regista canadese Vincenzo Natali mescola la fantascienza all'horror, tentando di aggiornare il mito di Frankenstein, come scrive Roberto Nepoti su Repubblica; aggiunge però al mix una considerevole dose di erotismo e di grottesco. Fin qui nulla di male: il fatto è che risulta difficile comprendere se certe cadute di stile siano da interpretare come precisa scelta registica o più semplicemente come segnale di un prodotto scadente. Splice sembra insomma un film di serie b pur apparendo sotto diversi aspetti tutt'altro che abbozzato. Con qualche sbavatura di troppo e diversi dialoghi francamente improponibili, il film ha comunque un suo motivo d'esistere. La tensione non cala un solo istante, da inizio a fine film; alcune immagini, di gusto indubbiamente gotico, hanno un loro fascino particolare; infine il gioco psicologico che si innesca tra la coppia di biotecnologi e la strana creatura è senza dubbio assai intrigante.
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