Sono una cultrice del genere horror. Amo molto i thriller e i noir (da non confondersi con i gialli, che son ben altra cosa), ma forse l'horror è in assoluto il genere che prediligo. Lo ritengo indispensabile. Credo sia la miglior difesa contro le atrocità del mondo. L'unico modo per elaborare, esorcizzare, gestire e incanalare le paure, è affidarsi a un buon horror. Questo, almeno, per quanto mi riguarda.
Qualcuno ritiene che esista una diretta connessione tra i fatti avvenuti negli anni '60 - guerra in Vietnam, assassioni di Kennedy, etc- e la prolificazione del genere orrorifico. Si pensi ai film di Wes Craven (L'ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi), a quelli sugli zombie di Romero (La notte dei morti viventi, Zombi, etc), oppure a certi capolavori di Cronemberg o De Palma. Personalmente non so quanto la teoria stia in piedi. So per certo, però, che guardando un film horror rincuora molto il potersi ripetere dentro di sé: "è solo un film". Meno rincuorante, invece, è vedere certe immagini e sapere di non potersi consolare con la medesima frase.
Eddie Adams, Word Press Photo, 1968
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