L'ho visto circa un mese fa, al cinema. Ero molto raffreddata, devo ammetterlo, e questo forse non ha aiutato.
Il film mi è parso senza dubbio ben fatto: esteticamente impeccabile nella sua estrema asciutezza (la messinscena è assai scarna, minimale); nulla da dire poi sul cast, veramente eccezionale. Il discorso del Re è il classico film che non può non piacere. La sceneggiatura regge, la psicologia dei personaggi è trattata con gran accortezza, la recitazione è impeccabile e le scelte stilistiche sono quanto mai azzeccate. La macchina fissa si addice al contesto, non risulta troppo pesa; lo stesso dicasi per l'uso moderato di alcune lenti un po' deformanti, perfettamente funzionali a narrare lo stato d'animo del protagonista. E' tutto ben calibrato e shakerato, insomma.
Eppure, non so neppur' io perché, di questo film non mi vien voglia di scrivere. E' come se lo avessi un po' rimosso, credo. Mi è passato davanti senza lasciare troppe tracce.
Ripeto, forse la colpa è del raffreddore. Ad ogni modo, se vi capita sotto mano, cercate di vedervelo, poi magari mi fate sapere.
Io credo che non lo si ricordi perchè sia di una prevedibilità disarmante. A me proprio non è piaciuto, si capirà! Sul mio blog avevo riportato una recensione che descriveva con parole lucide il terreno su cui si costruiscono film come "Il discorso del re", dovresti trovarlo se cerchi "oscar". Ciao e complimenti per il blog!
RispondiEliminaHo letto il post e in parte mi sento di condividerlo. E' vero, premiare un film del genere è una scelta un po' facile, in un certo senso. La giuria poteva pure provare a osare un filino di più.
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