Raramente torno dal cinema e ho subito voglia di scrivere qualcosa sul film che ho visto. In questo caso è così. L'ultimo film di Gianni Amelio, tratto dal romanzo autobriografico di Albert Camus, colpisce per il rigore formale, per la bellezza della fotografia e per la bravura degli attori, ma anche e soprattutto per l'eleganza composta e il tocco delicato, mai melodrammatico. E' un film capace di affrontare un tema scottante con un equibrilibrio e una sobrietà fuori dall'ordinario, senza per questo apparire asettico. Bello, non c'è che dire!
Nessun commento:
Posta un commento