Non l'ho trovato un brutto film. Molti critici hanno sottolineato le sue mancanze per quanto concerne la componente per così dire "più politica". E' stato detto che il film di Phyllida Lloyd (regista anche di Mamma mia! ... e quello sì che era bruttino!) non riesce a approfondire gli aspetti sociali, che non prende alcuna posizione nei confronti dell'operato di Margaret Thatcher come primo ministro... Io non sono così convinta che l'intento del film fosse questo, pertanto non mi sento di definirlo poco riuscito in tal senso.
Secondo me The Iron Lady parla della Margaret Thatcher donna, e non del primo ministro britannico: è un ritratto intimasta di una donna che per tutta la vita si è fatta un culo inaudito per competere con gli uomini. Una donna che ha ottenuto, grazie alla grinta e alla determinazione, un potere e una fama abnormi, ma che in cambio di tutto ciò ha dovuto necessariamente rinunciare a una parte di sé, sacrificare cioè la sua famiglia, il suo ruolo di moglie e soprattutto di mamma. E' un ritratto di un'anziana signora ormai malata, ossessionata dalle sue allucinazioni, bisognosa di essere accudita e protetta. Qui la politica c'entra molto poco, a mio avviso. Margaret Thatcher suscita una gran senso di tenerezza nello spettatore, è vero, ma questo non avviene per merito di ciò che ha fatto quando ha avuto il potere. Semmai, è proprio la sua attuale condizione di "vecchietta senza più alcun potere" che la rende tenera...
E comunque, al di là di tutto, concedetemi questa riflessione: un grandissimo attore non riesce mai a nobilitare un film mediocre, questo è vero. Meryl Streep invece sì. Lei rappresenta probabilmente la più grande eccezione vivente capace di confermare la regola di cui sopra. Detto questo, se anche il film in se stesso fosse mediocre, la sola presenza di una attrice come lei lo rende meritevole di essere visto.
Questo film è come parlare di neil armstrong, senza dire che è andato sulla luna.
RispondiEliminail ketchupparo :-)