martedì 5 gennaio 2010

Ehi, tu!



Lo scorso anno sono stata due settimane in Africa, in Burkina Faso e nel Mali, due paesi dell'Africa occidentale. Per una serie di vicissitudini che non sto qui ad alencarvi, di questa esperienza ho ricordi un po' confusi. Anzi, mi correggo: molti ricordi sono perfettamente nitidi, ma è come se appartenessero a una persona diversa da me. Come se in quei luoghi ci fosse stato un altro. Credo di esser stata poco presente a me stessa, insomma. Come drogata, alienata forse dai troppi stimoli, dalla troppa diversità, dal confronto con qualcosa che ancora oggi temo di non saper gestire. Il discorso è complesso, e come vi dicevo non voglio tediarvi. Mi limito a mostrarvi una foto, una delle tante "visioni" avute in questo strano trip di quindici giorni. Un'immagine che rappresenta per me il "fulcro" di quanto ho cercato di dirvi appena sopra: in questa foto è condensato ciò che più arrichisce e insieme spavanta. La  mia passione per Alfred Hitcock mi aveva fatto intitolare questa foto La finestra sul cortile, ma, ripensandoci, Ehi, tu! è forse il titolo migliore. Meno raffinato, ma diretto.

2 commenti:

  1. Da assolutamente l'idea di quello che i tuoi occhi hanno visto... anche se hai ricordi annebbiati...

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  2. Dici? Mah, speriamo.
    Quello che associo a quest'immagine è la sensazione dell'estraneità; il sapere che l'altro ti vede diverso, e che in lui puoi suscitare curiosità, paura, ilarità, stupore... tutte sensazione legate all'estraneità, appunto.

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