E' iniziato da poco un nuovo anno: è tempo di bilanci. Solitamente bilanci e classifiche vanno di pari passo. La gente ha bisogno di classificare; attribuire voti a tutto e ordinare gerarchicamente è un'attività che diverte, c'è poco da fare. Io però questa volta non stilerò classifiche. Non vi dirò quali sono a mio giudizio i cinque migliori film usciti nel 2009, né tanto meno i cinque peggiori; non vi mostrerò le dieci foto più rappresentative dell'anno appena passato né vi elencherò i tre migliori libri di cinema letti nel 2009. Mi limiterò ad offrirvi qualche suggestione, nulla di più. Vi segnalerò alcune cose che han tenuto in attività le mie sinapsi nel corso dell'anno, fornendomi interrogativi su cui riflettere, nozioni da approfondire, etc, etc. Ma tutto questo senza scale e gerarchie, sia chiaro.
Ok, tanto per iniziare parliamo di cinema:Lasciami entrare è uno dei grandi film usciti nel 2009. Un bel horror scandinavo che interpreta in chiave originale il tema del vampirismo. Una storia d'amore tenera e insieme inquietante tra un ragazzino e una giovane vampira. Se ve lo siete perso è senza dubbio il caso di rimediare, anche perché la Stoccolma notturna che ci mostra questo film è veramente affascinante. Come vi dicevo poco sopra non voglio stilare pagelle, per cui mi limito a dirvi che il film merita una certa considerazione.
Il 2009 è stato anche l'anno in cui un giovane regista italiano, nonché mio conoscente, Federico Bondi, ha vinto il festival di Locarno con Mar Nero, storia di un'amicizia fra una anziana signora e la sua badante rumena. Un film delicato e divertente, pur nella sua amarezza. Capisco che a voi l'episodio dica poco, in fondo si sta parlando di un regista esordiente, ma per me è stato piuttosto emozionante. Se ti è capitato di pranzare insieme alla famiglia di uno, che poi ha vinto al festival di Locarno con la sua prima opera, puoi illuderti che un giorno, per la celebre teoria dei sei gradi di separazione, conoscerai perfino Woody Allen... e scusatemi se è poco!
Veniamo alle letture: nel corso dei miei studi universitari ho coltivato un interesse crescente per la semiotica visiva e mi sono dilettata con diversi saggi sulla fotografia. Nel 2009 ho finalmente trovato un libro di critica fotografica, cosa piuttosto rara, per dirla tutta. Si chiama Leggere la fotografia, di Augusto Pieroni ed è un manuale molto interessante. Come ho fatto a capire che il libro mi piaceva? Da questa frase qui: "Per raggiungere un giudizio istintivo che non sia inconsapevole e filisteo, l'unica è approfondire la conoscenza e poi dimenticare le nozioni per poi riappropiarsi della naturalezza". Ecco, per quel poco che ho studiato fino ad ora, credo di poter dire che condivido a pieno questa considerazione. Mi sono sempre chiesta se esista o meno un'oggettività nell'analisi e nell'interpretazione di una qualsivoglia forma artistica. Per un breve periodo, a seguito del mio difficile ma entusiasmante incontro-scontro con la Semiotica, mi sono quasi illusa di aver risolto praticamente tutti i miei problemi, da questo punto di vista. Mi pareva di aver trovato tutte le risposte. Però ovviamente non era così. Ha ragione Pieroni: conoscenza tecnica e naturalezza non possono prescindere l'una dall'altra. Mai.
Sempre restando in tema di letture quest'anno, o meglio quello appena conclusosi, ho ricevuto in regalo da un carissimo amico un bel libro di semiotica cinematografica su La finestra sul cortile. Il libro, di Cosetta G. Saba, che si intitola appunto Alfred Hitchcock. La finestra sul cortile , è uscito da poco in libreria e io l'ho appena cominciato. Non posso quindi dire che abbia segnato profondamente il mio 2009, ma son fiduciosa che mi dia interessanti spunti di riflessione per il 2010, per tanto ve lo cito. Poi, magari, se ne riparlerà con calma a lettura finita.
Infine due parole sulla pittura: fino ad oggi non ho mai parlato di pittura in questa sede, malgrado il mio blog sia, almeno a livello formale, un blog di cinema e arte visiva in genere. Il fatto è che sono piuttosto ignorante in materia, per questo tendo a non addentrarmi nel terreno. Di storia dell'arte ho dato un solo esame e senza raggiungere risultati propriamente esaltanti, tanto per intendersi. Ciò detto, già che siamo a chiacchierare del 2009, mi sento di dirvi questo: ho scoperto durante un soggiorno a Siena, lo scorso agosto, l'esistenza di un pittore toscano che mi ha parecchio incuriosito. Ho visto infatti la mostra Zone di silenzio, di Piero Ardenghi, nato nel '43 a Montalcino. Quella mostra, con quella serie di dipinti dai colori espressivi, apparentemente esplosivi, ha rappresentato un momento piacevole di una mia vacanza a giro per la Toscana, nonché l'occasione per conoscere un artista di cui non sapevo nulla.
Con questo direi che ho chiuso. Se c'era qualcosa che volevo raccontarvi di questo mio 2009 credo di averlo fatto. E perdonatemi se mi son dilungata. Oggi son stata proprio logorroica, lo so. Vi prometto che la prossima volta sarò più celere. Buonanotte a tutti e soprattutto buon anno nuovo.
Buon anno anche a te! Continua anche per il 2010 a raccontarci come andrà avanti la tua sfida-ricerca con le arti visive....
RispondiEliminaTi ringrazio clio, farò il possibile per non annoiarvi troppo.
RispondiEliminaho visto mar nero...grazie per il consiglio!
RispondiEliminaIo ho visto Mar Nero proprio a Locarno! Ci vado ogni anno, durante le mie ferie... cinefile! Un film molto carino, sei fortunata a conoscere il regista.
RispondiEliminaQuesto è l'ultimo commento... per oggi non ti rompo più!!!