A Bologna, sul finire degli anni 30, un professore di disegno convince un ragazzo del suo istituto a fare amicizia con sua figlia Giovanna, adolescente fragile, goffa e piena di complessi. L'uomo, accecato dall'amore per la figlia, nega le evidenti difficoltà di questa e con l'intento di darle fiducia in se stessa finisce per illuderla. La ragazza si invaghisce del giovane e quando egli dimostra di interessarsi a una ragazza diversa lei la uccide.
Film pacato, molto sobrio, incentrato, in tipico stile Pupi Avati, sulla spicologia dei personaggi. Non un capolavoro, ma un film piacevole e ben recitato - dignitoso anche Ezio Greggio, per la prima volta in un ruolo drammatico. Un po' inutile, per non dire inappropriata, a mio avviso, la parte finale con il vicino di casa fascista che viene fucilato dai partigiani.
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