Non disprezzo la fotografia digitale, o per meglio dire elettronica - qualcuno potrebbe infatti obiettare che "digitale" si riferisce in verità al metodo di rappresentazione, non alla tecnologia utilizzata.
Una bella immagine è una bella immagine: poco importa che sia stata realizzata tramite dei cristalli di bromuro d'argento in una gelatina o tramite degli elettrodi su un microchip. Lo stesso dicasi per una brutta immagine o per un'immagine semplicemente inutile.
Quello che mi infastidisce un po' è la contraffazione: il ritocco non funzionale all'espressione artistica, bensì atto a camuffare dei difetti. La fotografia chimica non prescinde dalla possibilità di contraffazione, sia chiaro; il digitale ha solo reso le cose un po' più semplici, tutto qua.
Ok, dopo questo pippone vi saluto con un'immagine che amo particolarmente e che credo sia emblematica di un tipo di fotografia "pura", aliena da artifici e correzioni. La foto, una delle sue più celebri, è di August Sander, fotografo tedesco vissuto a cavallo fra il 1800 e il 1900. L'immagine parla da sè, per cui mi cheto.
Il pittore, 1927
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