giovedì 23 febbraio 2012

In time

Per come è interessante il soggetto, questo film poteva essere un capolavoro... Invece è un film mediocre. Senza dubbio vedibile (io mi aspettavo peggio), ma pur sempre mediocre.

martedì 21 febbraio 2012

Le amiche della sposa

E' da un po' che ho visto questo film a nolo. E' da un po' che pensavo di commentarlo. Poi, non so bene perché, non l'ho mai fatto. Ieri sera, vedendo questo video (dal diciannovesimo minuto in poi, per l'esattezza), mi è tornata la voglia di parlarne.
Credo in effetti che Frusciante abbia ragione: Le amiche della sposa è una commedia molto ben fatta e interpretata. Un perfetto esempio di cavolata di qualità, insomma.
La vicenda racconta di un gruppo di amiche in contesa per le attenzioni della sposa che dà appunto il titolo al film. Per essere un film dove la presenza maschile è pressoché inesistente, colpisce la totale mancanza di buonismo e la capacità di ironizzare con leggerezza, ma senza mai scadere nella più becera volgarità, sull'universo femminile (nei suoi lati più assurdi e talvolta deprecabili).
Una commedia divertente, insomma, con un ritmo sostenuto, un cast azzeccato e uno stile senza dubbio originale.

lunedì 20 febbraio 2012

Tra una chiacchiera e un'altra...

Reazioni tipiche delle persone quando racconto loro che sto scrivendo una tesi sull'uso del primo piano nella cinematografia muta di Alfred Hitchcock:
  1. "Bello!, sembra interessante... ma scusa, Hitchcock ha fatto anche film muti? Non lo sapevo" 
  2. "Cavolo, bello... ma l'hai scelto tu l'argomento?"
  3. "Dai, ma che bello!... Ma scusa, ora che ci penso... cosa vuol dire uso del primo piano? Uso del primo piano in che senso?" 
  4. "Bello, sembra interessante, ma quindi Hitchcock ha fatto anche film muti? Non lo sapevo... Certo che argomento strano... lo hai scelto tu? E poi scusami tanto... ma che vuol dire uso del primo piano? Ma primo piano in che senso?"

domenica 5 febbraio 2012

Beginners

Beginners è un film che bisbiglia: incentrato decisamente sulle emozioni e sulle atmosfere, più che sulla linearità della narrazione, il film di Mike Mills descrive con grande efficacia, senza mai sfociare nel retorico o nel melodrammatico, quanto possa spaventare la felicità.
Un film teneramente emozionante, con un Ewan McGregor francamente al di sopra delle aspettative. Unico consiglio: se avete modo guardatevelo in solitudine, e possibilmente in lingua originale. Ne vale senza dubbio la pena.