sabato 3 agosto 2013

Ruby Sparks

E' passato diverso tempo da quando ho visto questo film. In verità, più volte ho pensato di commentarlo in questa sede, ma poi, non so bene neppure io perché, non l'ho mai fatto.
Ruby Sparks, di Jonathan Dayton e Valerie Faris, racconta le vicende di Calvin, un giovane scrittore in preda a una crisi creativa e con una vita sentimentale a dir poco deprimente. Un bel giorno il ragazzo comincia a immaginarsi un personaggio femminile dal nome Ruby Sparks. Dal momento in cui Calvin costruisce nella sua testa questo personaggio, la sua creatività riprende vita. Calvin si sente artisticamente ispirato, motivato a scrivere ancora. Tutto cambia, però, quando di punto in bianco, non si sa bene come, Ruby appare nel soggiorno del giovane scrittore. All’improvviso la ragazza vive con lui e fa tutto quello che lui le chiede di fare. Calvin, infatti, ha il potere di controllare Ruby semplicemente attraverso la sua scrittura.
Tutt'altro che banale, il film Ruby Sparks vorrebbe far riflettere, seppur con un tocco lieve, sul bisogno maschile di controllare la donna, sulle nevrosi della società contemporanea costantemente attaccata a qualche aggeggio tecnologico, sul delirio di onnipotenza dell'uomo moderno, insomma. Il problema è che questo film pecca di coraggio, a mio avviso. Mette molta carne al fuoco, potenzialmente interessante, ma non approfondisce nulla. Per cercare di mantenere un buon equilibrio tra dramma e commedia, finisce per apparire un film un po' inutile, che si vede con piacere ma si dimentica con facilità. Un film che cerca di compiacere tutti, di non fare torti a nessuno e che alla fine non si capisce bene cosa voglia dire. Peccato, perché l'idea era davvero interessante.