domenica 21 aprile 2013

Come un tuono

Il regista di questo film fondamentalmente non ha capito una cosa: se uno vuole fare un film diviso in tre parti, non può mettere Ryan Gosling nella prima parte per poi farlo sparire completamente di scena. Anzi, dirò di più: in generale, se uno vuole fare un film con Ryan Gosling, non può farlo uscire di scena dopo poco. Un attore come Gosling è troppo carismatico, nessuno spettatore accetta di vederselo portar via così, di punto in bianco. E' un po' come dire a un bambino che gli si compra un cono di gelato e poi rifilargli un misero cucchiano. Il gelato o c'è o non c'è.  Se c'è, deve essere un cono, un cucchiaino non accontenta nessuno.
P.S.: il film, dal montaggio serrato e con una fotografia impeccabile, si lascia guardare, sia chiaro. Nel complesso però fa un po' acqua, perché pecca in omogeneità, è lungo, esagera con la carne al fuoco... Servivano veramente queste tre storie, tutte insieme? Io ho qualche dubbio.