domenica 15 giugno 2014

Grand Budapest Hotel

Come più volte mi è capitato di pensare, e come forse ho già scritto anche in quest blog, Wes Anderson è un regista visionario, innovativo e dallo stile assolutamente riconoscibile, ma alle volte sconfina nell'autoreferenzialità e nel manierismo. Alle volte, al di là della fotografia impeccabile e delle scenografie perfette, le storie che questo regista racconta finiscono per girare un po' su loro stesse.
Ecco, Grand Budapest Hotel è un esempio lampante di tutto ciò: visivamente parlando il film lascia senza fiato, ma alla lunga per lo spettatore è difficile non buttare uno sguardo all'orologio.