giovedì 31 dicembre 2015

The Lobster

Amo le atmosfere surreali. Amo i film distopici. Un film che racconta il distopico con i toni della surrealtà in teoria doveva piacermi molto.
Nei fatti non è andata proprio così: indubbiamente la storia è originale, per la prima ora il film intriga e incuriosisce; poi perde di mordente e annoia anche un po'; infine spiazza tutti con una scena di violenza e drammaticità piuttosto inaudita.
Qualcuno è riuscito a definire The Lobster una commedia sentimentale. Che dire... ci vuole un certo coraggio!

domenica 27 dicembre 2015

Un mondo fragile

Ritratto lucidamente drammatico, ma anche molto umano, di una famiglia di contadini colombiani, che lavorano in una piantagione di canna da zucchero. Diritti civili zero, inquinamento dell'aria altissimo, situazione economica precaria. Uno spasso, insomma!
Il film, che inizia male e finisce peggio, vuole ricordarci, come dice saggiamente Mereghetti, "una parte del mondo che vive quotidianamente con fatica e che non riesce neanche a cambiare ambiente e situazione".
Esteticamente Un mondo fragile è ineccepibile, direi bellissimo. Cinema allo stato puro, insomma, a cominciare dal piano sequenza iniziale (non è un caso, infatti, se ha vinto la camera d'or all'ultimo festival di Cannes).
Il fatto è che è di una pesantezza inenarrabile. Per quanto mi riguarda, perfino un po' troppo.

mercoledì 23 dicembre 2015

Sarà il mio tipo

Senza nessun indugio, uno dei migliori film del 2015. Vorrei dire "una delle migliori commedie del 2015", ma a chiamarla commedia ci vuole un certo coraggio, diciamo.
Ad ogni modo, se c'è una cosa di cui sono dispiaciuta è di non aver visto questo film con il mio compagno. Non è che guardare i film da sola mi dispiaccia, tutt'altro. Amo particolarmente stare sola in compagnia di un buon film... peraltro me lo sono vista da sola, consapevolmente, perché sapevo con certezza che avrei dovuto insistere per fargli vedere un film del genere.
Eppure, quando vedo dei film veramente ganzi, a prescindere dal genere, mi viene sempre da pensare: caspita, dovevo farlo vedere anche a lui, si sarebbe ricreduto! A questo punto, non mi resta che insistere affinché lo recuperi in qualche modo.

Giovani si diventa: ben fatto, ma sottilmente irritante

Non so come dire... a tratti il film diverte, è scorrevole e si segue con piacere. Talvolta lascia l'amaro in bocca, toccando tasti quanto mai delicati e ponendo l'attenzione su qualcosa che, vuoi o non vuoi, ci riguarda un po' tutti. Fa riflettere, insomma, perché racconta la vita vera, nel bene e nel male.
Però in fondo in fondo, sul lungo periodo... c'è qualcosa di sottilmente irritante in questo film. E' fatto bene, indubbiamente; il cast funziona e il ritmo anche. Eppure c'è un retrogusto che innervosisce.
La gente mi prende spesso in giro perché dico continuamente che la vita è sfaccettata. Ebbene, la vita è davvero sfaccettata e non dovrebbe essere semplificata oltremodo o ridotta a dei cliches. Giovani si diventa racconta la storia di una coppia di quarantenni in crisi esistenziale, sposati da anni ma senza figli. Il fatto è che sembra che questa storia sia l'unica possibile e soprattutto che il suo epilogo sia l'unico possibile. Sembra che sia una storia universale, capace di rappresentare tutti, indistintamente. Ma siamo veramente sicuri che sia così? Io onestamente ne dubito.