lunedì 21 settembre 2009

Il bacio che aspettavo


La domenica sera, quando piove e il giorno dopo hai un esame (che poi verrà fuori che è stato rimandato, ma questo è un altro discorso), può essere molto rincuorante vedere un filmetto dai facili sentimenti e dalla sceneggiatura tanto lineare quanto scontata.  Se vi trovaste quindi in una situazione similare a quella in cui mi trovavo io, ieri sera, non mi sentirei di sconsigliarvi la visione dell'opera prima di Jonathan Kasdan, dal titolo Il bacio che aspettavo (molto meglio il titolo origianale, Nella terra delle donne).
Il film racconta di un giovane ventiseienne alle prese con tre donne: la nonna un po' rincoglionita, la non più giovanissima vicina di casa, in crisi matrimoniale e la figlia di quest'ultima, adolescente confusa e insicura. Molti gli elementi scontati: la malattia di Sofia, la vicina di casa con cui il giovane fa amicizia; lo sbocciare dell'amore tra la ragazza, figlia di Sofia, e il bravo ragazzo del liceo che fino a quel momento lei non aveva neppure guardato di striscio; il lieto fine ricuorante.
Il film non brilla insomma per originalità e il ritmo non tiene esattamente incollati allo schermo, ma talvolta si ridacchia. Avessi speso sette euro di cinema per vederlo mi sarei mangiata le mani, giuro. Data la situazione, invece, non ho sensi di colpa. Per una domenica sera piovosa, per di più in modalità pre esame, il film è quasi passabile. Peccato solo per Mag Ryan, inquietantemente distrutta dal troppo botulino.

1 commento:

  1. la nonna un po' riconglionita??? chiara!!! hai dato l'idea!! :D

    si film del genere strappa lacrime e senza un senso da domenica sera triste e piovosa e soprattutto pre esame son un toccasana!

    RispondiElimina