venerdì 1 ottobre 2010

La passione

Sovente quando uno esce dal cinema, dopo aver visto una qualsiasi commedia, e commenta: "si, carino, ma niente di che...", si sente rispondere qualcosa come: "certo si, è una commedia, non è il film che ti cambia la vita" oppure "si, che ti aspettavi, è una commedia, un filmetto...".
Questa è una delle dinamiche più frequenti. Tu fai notare che è un film di poco conto e la gente replica ribadendo che si tratta di una commedia, come se l'equazione "commedia = film di poco conto" fosse universamente valida. Come se un film, in quanto commedia, fosse necessariamente un filmetto.
Ebbene A qualcuno piace caldo, di Wilder, è una commedia, eppure non è un filmetto, è un capolavoro mondiale. Ernst Lubitsch ha fatto diverse commedie, ma ha segnato la storia del cinema. I suoi film son  meccanismi ineccepibili, puzzle dove ogni singolo pezzo si incastra alla perfezione con l'altro.
Non è lo status di commedia che rende un film etto-ino-uccio. Non è il "fare commedie" che rende un regista mediocre.
Semmai diciamo che quando una commedia non ha un ritmo coinvolgente, non brilla per coerenza-omogeneità della sceneggiutura, ha degli attori magari scadenti, dei dialoghi non sempre scoppiettanti/ben fatti, etc etc... le probabilità che venga definita commediola, o semplicemente film-etto-ino-uccio sono piuttosto elevate.
L'ultimo lavoro di Mazzacurati - la trama ve la faccio breve: regista in crisi creativa si ritrova a dover dirigere una sacra rappresentazione, in un paesino toscano, con una manica di attori raccattati e inetti - è senza dubbio piacevole, ma resta un filmetto. Parte frizzante e si perde sul finale; risulta disomogeneo in certi punti; presenta alcune gag a dir poco inflazionate.
Non che non faccia ridere - notevole Guzzanti che legge "Prima che il gatto canti tu mi rinnegherai"; non che non abbia trovate carine - la citazione stile Nosferatu quando il grande attore arriva in paese, ad esempio.  Il tutto è ben recitato, si vede con piacere... Ma resta un filmino, nulla di trascendentale.

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