venerdì 1 luglio 2011

Habemus papam

Può, un cardinale appena eletto papa, rifiutarsi di adempiere al suo dovere?  E' possibile che il senso di anadeguatezza lo spinga, nel momento della presentazione ufficiale, a fuggire in preda ad un vero e proprio attacco di panico? La risposta è sicuramente affermativa. Nella storia non è mai accaduto, però potrebbe accadere. Alla fine un papa è prima di tutto un uomo e Nanni Moretti è di questo che ci parla, di un semplice uomo.  
Per sua stessa ammissione, Habemus Papam non è un film sulla chiesa o sul clero. Per lo meno, non ha la pretesa di descrivere come è veramente il clero; racconta semmai come potrebbe essere, o come il regista forse vorrebbe che fosse.
E' fatto benissimo l'ultimo film di Moretti, girato in modo ineccepibile. Soprattutto, cosa assai rara, riesce molto bene a coniugare il registro comico - alcune gag un po' banalotte, ma pur sempre divertenti - con quello tragico - il dramma esistenziale di un uomo che non si sente all'altezza del compito di cui è stato investito.

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