lunedì 30 gennaio 2012

Brick - Dose Mortale

Amo molto il genere noir. Sarà per questo, forse, che fatico ad apprezzare operazioni come Brick. Resto sostanzialmente perplessa davanti a tutto ciò che in qualche modo contamina-rivisita la classicità.
Tanto per capirsi, quando le patatine fritte sono davvero buone non ci si mette il ketchup, a mio avviso. Un genitore che vuol convincere un figlio a mangiare è pronto a tutto pur di ottenere il risultato: dopo aver affettato e fritto con estrema cura le patate, è capace di sommergerle nel ketchup solo perché il pargolo le assaggi.
Ecco, secondo me questo film commette il medesimo errore: tenta di avvicinare i giovani alla classicità, inserendo le atmosfere cupe di un noir nel contesto di una scuola superiore americana. Il risultato è tutt'altro che pessimo, ma neppure convince troppo. Il film risulta forzato, pretestuoso, inutilmente straniante.
Da che mondo è mondo, se si vuole che un bambino mangi, bisogna lasciarlo in pace, evitare di forzarlo. E' inutile rovinare un buon piatto per renderlo appetibile a un bambino. Quando il bambino crescerà imparerà ad apprezzere il buon cibo, il cibo cucinato con cura e qualità. Fino a quel momento... inutile perdere tempo, meglio affidarsi alle patatine surgelate.

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