domenica 12 agosto 2012

Red Eye: è finita la pacchia, meno male che almeno c'è Wes Craven

Sono stata in vacanza. Mi ero detta che prima di partire per le vacanze avrei scritto qualche riga sul blog. Giusto un salutino, una roba veloce della serie "me ne vado, statemi bene". Ok, forse non sarei riuscita a essere tanto veloce ma questi son dettagli.
Fatto sta che alla fine non l'ho fatto. Son partita senza salutare e il saluto è una cosa importante. Ho una cara amica che si impunta moltissimo, con la sua bambina di due anni, ogni qual volta loro due vanno via da un posto e la bimba non saluta le persone. E' capace di tenerla ferma in quel certo posto anche per delle mezz'ore se lei non si decide a salutare... Comunque adesso sto divagando, chiedo scusa. Scusatemi per il mancato saluto e pure per la divagazione.
In verità il senso di questo mio intervento sul blog era un altro. Ho visto un film di Wes Craven oggi. Dopo quindici giorni di vacanza, immersa nel nulla, pensavo di non potercela fare più senza vedere un film. E infatti così è stato. Son tornata a casa e nel giro di dodici ore, di cui almeno dieci passate a dormire, sono andata a noleggiarmi un film. Ho noleggiato Red Eye, thriller claustrofobico di facile fruizione: il film, che dura solo 85 minuti (per questo è di facile fruizione), mantiene la tensione sempre alta. I personaggi son ben costruiti, i dialoghi son per lo più brillanti e gli attori fanno bene la loro parte (molto intrigante Cillian Murphy nel ruolo di cattivo). Wes Craven, inutile dirlo, in quanto a regia sa decisamente il fatto suo. Nella sceneggiatura c'è qualche falla e se la prima parte del film è praticamente impeccabile, negli ultimi venti minuti il livello cala abbastanza.
Detto questo, il film resta a mio avviso assolutamente consigliabile, anche in virtù della sua breve durata.

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