giovedì 11 ottobre 2012

Gioventù bruciata

In questi giorni ho rivisto dopo millemila anni un classico del cinema americano, Gioventù bruciata. Lo ricordavo come un gran bel film, ma in effetti non avevo messo in conto che rivederlo ora, così da adulta, in questa fase della mia vita, potesse emozionarmi tanto. Non immaginavo di provare un così forte coinvolgimento emotivo per un film della metà degli anni '50, che si rivolge peraltro a un pubblico adolescente, direi per lo più maschile. Eppure, lo devo ammettere, il cult di Nicholas Ray mi ha fatto venire i brividi.
Al di là del fatto che visivamente parlando il film è bellissimo, sontuoso, estremamente innovativo, e anche perfetto nell'uso del colore e del formato panoramico... ecco, al di là di tutto questo, c'è qualcosa di tragicamente attuale in Gioventù bruciata, qualcosa che probabilmente non passa mai di moda perché riguarda sempre tutti quanti (per lo meno i maschi), generazione dopo generazione.
Il giovane James, nel 1955, è un adolescente confuso e incazzato: prova una rabbia inaudita, non tanto verso l'autoritarismo della madre, quanto verso la devastante rassegnazione del padre. Come ogni adolescente di sesso maschile, infatti, James ricerca nella figura paterna un modello da seguire, un esempio di forza, risolutezza, onore e coraggio. Il padre, invece, da questo punto di vista si rivela un totale fallimento.
L'apparente benessere che circonda il ragazzo, in perfetto stile "america borghese del dopo guerra", non è altro che una facciata, oltre la quale si cela una profonda incomunicabilità, un senso di vuoto, di incertezza, di solitudine e di estraneità. James è sostanzialmente uno sradicato, un alieno, un eterno bambino desideroso di diventare adulto ma incapace di farlo.
Per concludere, se penso a certi ragazzi, più o meno giovani, che mi circondano o che comunque ho frequentato in passato, mi rendo conto di quanto siano universali le corde che questo film tocca.
Possiamo imparare tutti quanti molto da Gioventù bruciata, in tutte le epoche e a tutte le età; gli uomini, però, in particolare, credo non possano proprio fare a meno di vederlo.

1 commento:

  1. Quanto bello e bravo James! Un film che non sente il tempo che passa e fa rimpiangere una gioventù che in confronto a quelle i oggi erano tutt'altro che bruciate!

    RispondiElimina