lunedì 12 novembre 2012

Io e te, il ritorno alla regia di Bertolucci

Sono uscita dal cinema perplessa. Io e te, tratto da un romanzo di Ammaniti (in parte anche sceneggiato da questi), mi era apparso freddino, un po' fine a se stesso, in un certo senso. Poi i giorni seguenti ci ho ripensato e mi sono in parte ricreduta.
Bertolucci racconta un piccolo dramma che si svolge dentro le mura di una cantina: la storia vede coinvolti due giovani, un quattrordicenne dal volto pieno di brufoli e la sua sorellastra con qualche problema di dipendenza dalla droga.
Il film, pur trattando tematiche sicuramente non leggere, ha una certa soavità di fondo: Bertolucci non cerca di turbare lo spettatore come in The Dreamers. Anzi, direi che tratta l'intera vicenda con leggerezza e sobrietà. Questo, a mio modesto parere, gli rende senza dubbio merito. I due attori sono bravissimi e la colonna sonora contribuisce in modo sostanziale al successo del film.

1 commento:

  1. La colonna sonora è perfetta per la trama e permette di capire meglio questi personaggi così complessi e introversi. Bertolucci torna in punta di piedi, senza clamore ma con eleganza!

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