venerdì 19 agosto 2011

Lo spazio bianco

Maria è una quarantenne single. Vive in una città, Napoli, che è per lei sconosciuta. Insegna italiano in una scuola serale e passa le giornate al cinema. Un bel giorno conosce un uomo, se ne innamora, e resta incinta, ritrovandosi però completamente sola. La bimba nasce prematura e per Maria comincia una lunga estenuante fase di attesa. Maria non può far altro che aspettare. Aspettare che la bimba nasca, aspettare che la bimba muoia, aspettare che succeda qualcosa.
E' bello il film della Comencini. Quando mi son seduta sul divano e ho pigiato play sul telecomando, per un attimo ho temuto il peggio. Immaginavo un film banale, già visto, pieno di clichés all'italiana e girato da fiction di serie z. Mi son sbagliata. Lo spazio bianco è un film molto vero, intenso, ma non banale. E' un film asciutto, discreto, e ben calibrato, malgrado talvolta ecceda in immagini simboliche e surreali. Margherita Buy è strepitosa, dà il meglio di sé nell'espressione di quel dolore e di quella rabbia repressa che caratterizza tante donne nel nostro paese. Una volta tanto la sua recitazione è impeccabile, senza fronzoli né sbavature. Composta, sofferente, affascinante come non mai, malgrado la non più giovane età.

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