giovedì 7 febbraio 2013

Moonrise Kingdom

L'ultimo film di Wes Anderson è esattamente come uno se lo aspetterebbe: macchina da presa fissa, personaggi stralunati ed eccentrici, tono grottesco e soave al contempo. Una favola infantile, a tratti divertente, pervasa però da una certa amarezza e da un vago senso di tragedia incombente.
L'unico problema, a mio parere, è questo: il confine tra avere uno stile ben riconoscibile e risultare autoreferenziale e/o manierista è un confine labile.  Wes Anderson rischia di superarlo.

1 commento:

  1. Wes Anderson è il suo stile, per questo lo amo e considero il film poetico e perfetto!

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