sabato 23 gennaio 2010

Valzer con Bashir

Quando il cinema si confronta con la guerra, di solito lo fa tendendo al massimo realismo. Fa strano pensare a un film d'animazione che parli di guerra; fa strano pensare a un film di guerra che non sia intriso di sangue ed effetti speciali a palla.
In effetti, a onor del vero, Valzer con Bashir, opera del regista israeliano Ari Folman, non è esattamente un film di guerra; non è neppure un film contro la guerra, malgrado il messaggio pacifista si faccia sentire, e anche bello forte. E' un film sulla memoria e sui vari meccanismi che la mente umana mette in atto per proteggere l'uomo dal ricordo di orrori e violenze inaccettabili. Gli orrori in questione sono quelli della guerra in Libano, avvenuta nei primi anni '80. Quella guerra che ha visto migliaia di palestinesi cadere vittime dei falangisti cristiani libanesi, con la complicità del governo israeliano.
Il film, realizzato con disegni scarni ed essenziali, è una sorta di documentario, una raccolta di testimonianze di ex soldati, che cercano con fatica di ricordare momenti drammatici della loro esperienza in guerra.
Di sangue, come dicevo, se ne vede ben poco. L'iper-realismo è lontano anni luce. Le immagini sono semplici, estremamente sobrie: eppure hanno una forza notevole, forse proprio perché appaiono per noi inconsuete. Complimenti, insomma, ad Ari Folman non soltanto per quello che ha deciso di dire, ma soprattutto per l'originalità con cui ha saputo dirlo. Bella la scelta di concludere il film con una serie di fotografie di repertorio che mostrano il massacro. Il passaggio dai disegni alle foto è un vero e proprio pugno nello stomaco.

1 commento:

  1. anch'io l'ho visto non molto tempo fa, e penso davvero sia uno dei migliori film sulla guerra, molto significativo.
    se non l'hai visto, ti consiglio anche di guardare "no man's land", è un po' diverso [tanto diverso], però è un altro di quei film sulla guerra che secondo me la sanno rappresentare bene, in tutta la sua assurdità, e senza sangue

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